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Parliamo di Bibbiano: un bell’evento

Sala superiore dell’Auditorium Ferrari piena sabato mattina a Maranello per la tavola rotonda organizzata dal locale circolo di Fratelli d’Italia sui fatti della Val d’Enza. L’intento degli organizzatori – ben espresso dalle parole introduttive del consigliere comunale Guglielmo Sassi e del coordinatore regionale Michele Barcaiuolo – era quello di confrontarsi su quanto avvenuto con esponenti di tutti i partiti politici presenti in Consiglio Regionale con la pacatezza e il senso di responsabilità che il delicato argomento richiede. E anche che dal confronto – e dal lavoro dell’apposita commissione d’inchiesta regionale – possa emergere qualche punto in comune e si possa poi suggerire al Parlamento nazionale un progetto di legge che modifichi – tra l’altro - anche l’attuale struttura dei Tribunali dei minorenni come Fratelli d’Italia ha proposto già dall’anno scorso, ben prima che venissero a galla gli orrori di Bibbiano e dintorni. Si può sicuramente dire che l’invito è stato generosamente accolto, vista la presenza attorno allo stesso tavolo di un paio di parlamentari nazionali (FdI e FI), di consiglieri regionali (Lega, M5S e SI) e del segretario regionale del PD. Il direttore de “La pressa”, Leonelli, è stato abile sia a gestire in modo imparziale gli interventi sia a far emergere alcuni dati oggettivi che rischiavano di rimanere un po’ in ombra; ad esempio, se è vero che le percentuali di allontanamento di minori dalle famiglie in Emilia Romagna non differiscono molto da quelle delle altre regioni italiane è anche vero che in Val d’Enza tale percentuale era quasi tripla. Un po’ minimizzate da parte degli esponenti della maggioranza regionale sono state - secondo noi – l’influenza che l’ideologia LGBT di alcuni protagonisti ha avuto nella vicenda (in quanto c’è un solo caso di affido a una coppia omosessuale) e la ripetuta presentazione da parte del PD – in Consiglio regionale, in Parlamento e alle feste del partito - del sistema Val d’Enza come di un modello da imitare (e che sarebbe semplicemente una tra le decine e decine di iniziative presentate alle feste del partito). Tutti, comunque, hanno convenuto sulla necessità di far sì che mai più accadano fatti come quelli della Val d’Enza e come quelli di quasi vent’anni fa della Bassa modenese. Speriamo che questo primo civile confronto possa portare buoni frutti per la nostra regione e per l’Italia tutta.

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