Una legge ideologica e liberticida che non
deve essere approvata
In
questi giorni all’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna la sinistra sta
cercando di portare in aula entro fine luglio e far approvare definitivamente
un progetto di legge regionale “contro
l’omotransnegatività e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o
dall’identità di genere” presentato dal Consiglio Comunale di Bologna nel
maggio dell’anno scorso e da allora passato più volte all’esame della
Commissione Parità; alcuni deputati regionali PD di area cattolica hanno
proposto vari emendamenti che tuttavia non intaccano la sostanza e la
pericolosità del progetto di legge (PDL).
Esso ha infatti una connotazione
fortemente ideologica:
·
dice di
rispondere a un’esigenza di protezione delle persone LGBT da discriminazioni
che sembrano però essere più potenziali
(termine esplicitamente usato nel PDL) che reali;
·
impegna la
Regione a garantire per una specifica categoria di persone diritti già
perfettamente garantiti per tutti dalla nostra Costituzione e a non operare
discriminazioni già proibite dalla stessa Costituzione e dalle leggi ordinarie;
è quindi fondamentalmente inutile;
·
introduce
concetti giuridici nuovi e non ben definiti come quelli di omotransnegatività (nel titolo stesso del PDL), di stereotipi, di situazioni anche potenziali di discriminazione; questa
indeterminatezza (e dipendenza dalla percezione soggettiva più che
dall’oggettività dei fatti) rende la legge inapplicabile o - molto peggio e più
probabilmente - potrebbe di fatto portare a limitare la libertà di espressione
garantita a tutti i cittadini italiani dalla nostra Costituzione;
·
per prevenire potenziali discriminazioni impegna la
Regione a promuovere non ben definite attività
di formazione dei dipendenti degli enti locali e del personale docente e a
sostenere non ben definite progettualità
che coinvolgano studenti e famiglie citando - ma capovolgendone il senso - l’art.
30 della Costituzione;
·
chiede che il
Comitato Regionale per le Comunicazioni introduca quella che potremmo definire
una specie di censura sulla programmazione televisiva e radiofonica e sui
messaggi commerciali e pubblicitari.
Ci chiediamo: sostenere che il
matrimonio è solo tra un uomo e una donna sarà considerato uno stereotipo indice di omotransnegatività? E sostenere che i
bambini hanno bisogno di un papà e di una mamma? E insegnare ai propri figli
queste ovvietà?
Ci saranno sanzioni per chi verrà
stimato omotransnegativo?
Il nostro fondato timore è che il vero
scopo di questo PDL sia lanciare una campagna di indottrinamento ideologico,
occupare spazi (nelle scuole, nei mezzi di comunicazione eccetera) e promuovere
un pensiero unico politicamente corretto.
Sembra di vivere nei romanzi distopici
di Orwell: in quel 1984 dove era
previsto lo psicoreato o in quella Fattoria degli animali dove “tutti gli
animali sono uguali, ma ce n’è qualcuno più uguale degli altri”.
Qui non si tratta di combattere discriminazioni
– che nessuno vuole! – ma di limitare la libertà di espressione e di educazione
garantite dalla Costituzione Italiana.
I consiglieri regionali di Fratelli
d’Italia Michele Facci e Giancarlo Tagliaferri stanno combattendo duramente in
Consiglio Regionale affinché questa legge liberticida non venga approvata.
Assieme ai colleghi consiglieri
Andrea Galli (FI) e Daniele Marchetti (Lega)
hanno anche organizzato il convegno “Sì alle leggi per la famiglia. No alla
legge sulla omotransnegatività” tenutosi a Bologna l’11 aprile di
quest’anno. In questo convegno l’avvocato Francesco Farri del Centro
Studi Rosario Livatino ha fatto un’analisi critica del progetto di legge e dei
suoi emendamenti che poi ha pubblicato in forma più estesa e che merita decisamente
di essere letta e meditata per farsi un’idea più precisa dei rischi che stiamo
correndo (qui).
Un’altra interessante analisi critica
del PDL l’ha fatta in marzo 2019 l’avvocato faentino Prof. Paolo Bontempi (qui),
mentre il testo originale del PDL (senza emendamenti) si può trovare qui.
Sono anche state fatte audizioni dei
rappresentanti delle associazioni familiari (fortemente contrarie a questo
PDL).
A questo punto vogliamo lanciare un triplice appello a tutti gli
elettori qualunque sia il partito che hanno votato:
·
parlate di questo
progetto di legge con i vostri amici perché non passi inosservato;
·
chiamate i vostri
rappresentanti (il deputato regionale che avete votato o i responsabili del
partito che avete votato) e chiedete loro di opporsi in Consiglio Regionale
all’approvazione di questo PDL;
·
in particolare,
chiediamo agli elettori del PD che condividono le nostre preoccupazioni di
farsi sentire in qualche modo da quei loro rappresentanti in Consiglio
Regionale che varie volte si sono mostrati perplessi sul PDL e ne hanno rallentato
l’iter di approvazione affinché lo facciano definitivamente decadere.
Aiutiamoci a difendere la libertà di tutti!
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